CANTINA DEL TERRAGLIO è FRUTTO DELLA PASSIONE PER LA TERRA TREVIGIANA, PER I SUOI LUOGHI CARICHI DI STORIA E I SUOI PROFUMI CHE, DALLA CAMPAGNA, TRA SIEPI E CORSI D'ACQUA ARRIVANO ALLE VOSTRE TAVOLE CON UN VINO CHE RISVEGLIA I SENSI E RICHIAMA ALLA TRADIZIONE VENETA.
Per augurare BUON ANNO a tutti i nostri soci, clienti e amici
proponiamo alcune immagini tratte dalla mostra dell'artista Farivar a Cantine Aperte 2011 presso Cantina del Terraglio, lasciatevi trasportare nell'atmosfera suggestiva e affascinante che richiama questi giorni di festa...
Vieni a visitare in questi giorni il nostro punto vendita ti aspettano frutta e verdura proveniente dalle aziende dei nostri soci, formaggi, salumi, miele e i vini della Cantina sia sfusi che in bag in box, inoltre puoi trovare splendide idee regalo.
Verrà allestita, in piazza Caduti, una ricca MOSTRA DEL RADICCHIO, con premiazioni finali dei migliori produttori.
Ci saranno anche degli stand con vari prodotti tipici del territorio tra cui lo stand della CANTINA DEL TERRAGLIO.
Il binomio vino e radicchio è radicato nella cucina Veneta, vieni a scoprire sapori e profumi della nostra ricca tradizione culinaria presso la Fiera del Radicchio a Mogliano Veneto.
Il 6 novembre 2011 Cantina del Terraglio ha partecipato alla Maratonina di San Martino a Paese (TV) presso gli stand allestiti al BHR hotel con i prodotti tipici stagionali.
Poco meno di un migliaio gli atleti attesi lungo i 21,097 km della mezza maratona: circa 850 gli iscritti (il termine era fissato per giovedì alle 22), superando il precedente primato di 650 stabilito nel 2010.
Fra i nomi più importanti, sono annunciati l'azzurro Angelo Iannelli, Paolo Sandali, il keniano Mathew Rugut, il ruandese Eric Sebahire e il marocchino Benazzouz Slimani (vincitore dell'edizione 2009). Fra le donne, saranno allo start invece Michela Zanatta, Giovanna Ricotta (a segno nel 2009 e seconda lo scorso anno) e Paola Mariotti. La manifestazione scatterà domani, alle 9.30, dal Bhr Hotel di Quinto, mentre l'arrivo dei migliori è previsto alle 10.30 a Paese (viale Panizza).
La gara, promossa Atletica Quinto Mastella e Gs Dinamis, attraverserà le frazioni di Padernello, Porcellengo e Castagnole.
Ma interessati sono anche i territori comunali di Quinto e Istrana. La Maratonina di San Martino, chiamata così in onore del patrono di Paese, avrà valore anche di campionato provinciale Fidal e regionale Csi. Il deus ex machina è Roberto Vanin, che in cuor suo sogna di ospitare in futuro un campionato italiano.
Moderate consumption of red wine on a regular basis may be a preventative against coronary disease and some forms of cancer. The chemical components thought to be responsible are catechins, also known as flavonoids and related to tannins . Catechins are believed to function as anti-oxidants, preventing molecules known as "free-radicals" from doing cellular damage. One particular form of flavonoid, called oligomeric procyanidin, recently proved to prevent hardening of the arteries.
There are also compounds in grapes and wine (especially red wine, grape juice, dark beers and tea, but absent in white wine, light beers and spirits) called resveratrol and quercetin. Clinical and statistical evidence and laboratory studies have shown these may boost the immune system, block cancer formation, and possibly protect against heart disease and even prolong life.
One recent study, published in the 2004 year-end edition of the American Journal of Physiology, indicates that resveratrol also inhibits formation of a protein that produces a condition called cardio fibrosis, which reduces the heart's pumping efficiency when it is needed most, at times of stress. More evidence suggests that wine dilates the small blood vessels and helps to prevent angina and clotting. The alcohol in wine additionally helps balance cholesterol towards the good type. http://www.winepros.org/wine101/wine-health.htm
Passata la grande calura estiva, nei campi, le verdi foglie del radicchio vengono dolcemente raggruppate e legate per permettere che il cuore, "al buio", sviluppi nuove foglie che, a partire dal mese di settembre, si mostreranno di colore rosso intenso.
Toilettato, lavato, il Radicchio Rosso di Treviso Precoce si presenta di buona croccantezza, moderatamente amaro, adatto a molteplici usi, sia cotto che crudo.
SAPORE:
foglie di sapore leggermente amarognolo e di consistenza mediamente croccante.
CARATTERISTICHE:
cespo voluminoso, allungato, ben chiuso, corredato da modesta porzione di radice.
COLORE:
foglie caratterizzate da una nervatura principale molto accentuata, di colore bianco che si dirama in molte piccole penninervie nel rosso intendo del lembo fogliare notevolmente sviluppato.
RADICCHIO ROSSO DI TREVISO TARDIVO
A novembre, dopo che la campagna abbia "subito" almeno due brinate, è il tempo di raccogliere il Radicchio Rosso di Treviso Tardivo.
Il padre di tutti i radicchi del Veneto non è però ancora pronto per raggiungere le tavole dei suoi innumerevoli estimatori.
Sarà l'acqua di risorgiva e la mano esperta dei produttori a consentirgli di esprimere, nel giro di alcune settimane, tutta la sua bellezza, la sua croccantezza, il suo gusto inconfondibile, la gioia dei palati più raffinati.
SAPORE
costola dorsale di sapore gradevolmente amarognolo e croccante nella consistenza.
germogli regolari, uniformi, e dotati di buona compattezza; foglie serrate, avvolgenti che tendono a chiudere il cespo nella parte apicale; cespo corredato di una porzione di radice fittonante perfettamente tolilettata e di lunghezza proporzionale alla dimensione del cespo, comunque non superiore a 6 cm.
Numersi sono i soci della Cantina del Terraglio che producono questo particolare fiore invernale, presso il nostro spaccio aziendale puoi trovare il radicchio rosso di Treviso IGP sia precoce che tardivo proveniente dal nostro territorio che si trova tra Venezia e Treviso.
Many partners of our Winery (Cantina del Terraglio) produce this particular winter flower, in our business shop you can find the red chicory of Treviso IGP both precocious and late coming from our territory beetween Venice and Treviso.
Torbolino is a wine quite fermented, cloudy, whit yellow colour. Delicate scents of flowers. Usually you can taste this wine from October to November. To drink a glass of Torbolino in Venice Bacaro (typical bar) you must ask to the bartender "un' ombra de Torbolin" (a shadow: a glass of Torbolino) and you taste this delicate autumn fruits.
In Venice the Torbolino is drunk as an aperitif, alone or with the typical Venetian appetizers.
Il Torbolino è un vino non del tutto fermentato, torbido, di color giallo paglierino poco intenso. Ha profumi delicati di fiori. Di solito lo si trova da ottobre fino a novembre. Per berne un bicchiere si deve chiedere al barista un’ombra de torbolin e lui da una bottiglia anonimo verserà questa delicata primizia autunnale. A Venezia il Torbolino si beve come aperitivo da solo oppure con i tipici antipasti veneziani.
Poiché il Torbolino è ricco di lieviti e di zuccheri non svolti in alcol ha sempre un gusto spiccatamente amabile e proprio per questo motivo si accompagna secondo la tradizione con le castagne.
Puoi trovare il Torbolino presso Cantina del Terraglio, creato dalle uve bianche dei nostri soci.
Con l’arrivo dell’autunno, tornano a deliziarci, sulle nostre tavole, le castagne: uno dei modi più ghiotti per gustarle, è preparare le caldarroste, cuocendole cioè lentamente sul fuoco all’interno di una padella bucherellata.
Preparare un bel cartoccio di caldarroste sembra un’operazione facilissima, ma in realtà dietro ad una buona castagna arrostita c’è un mondo di piccoli segreti e di trucchi che non tutti conoscono e che fanno la differenza. Preparazione Partiamo dal presupposto che mai, purtroppo, sul fornello di casa nostra potremo cucinare delle caldarroste buone come dal venditore all’angolo della via, a meno di non disporre di un caminetto a legna o di una brace; esistono però alcuni consigli e piccoli suggerimenti, che ci possono permettere di ottenere ottime caldarroste senza carbonizzare questo ghiotto frutto e di gustarlo in tutta la sua bontà.
Anzitutto dovrete procurarvi delle castagne più o meno della stessa dimensione e sceglierle una ad una per accertarvi che siano integre e senza alcuna macchia o buco, poi con un coltellino appuntito e affilato, dovrete intaccarne la superficie praticando un taglio di circa 3-4 cm di lunghezza fino ad arrivare alla polpa. La pentola migliore per cuocere le castagne è la padella bucherellata, però attenzione: se la userete sul fornello a gas rischierete di bruciare la parte esterna prima di averle cotte all’interno, quindi sarà meglio porre sotto alla padella uno spargifiamma, di quelli usati per non fare bruciare sul fondo creme e budini. Mettete tutte le castagne nella padella e fatele arrostire a fuoco dolce, girandole spesso per cucinarle omogeneamente; a cottura avvenuta toglietele dalla padella e ponetele in un contenitore, meglio se traspirante.
Un trucco per ottenere delle buone caldarroste, da noi provato direttamente, è quello di bagnare un sacchetto di carta (quello del pane andrà bene) e di ricoprirci le castagne in cottura, facendo attenzione che non si asciughi, poichè brucerebbe.
Durante la cottura quindi, bagnatelo di frequente: questo permetterà alle caldarroste di cuocere mantenendo parte della loro umidità, e rimanendo così, più morbide. Qualcuno usa bagnare le castagne con il vino qualche istante prima del termine della cottura, altri invece le salano leggermente; quello che invece andrebbe fatto, perché sia più facile sbucciarle, è di avvolgerle ancora calde per qualche minuto in un canovaccio inumidito.Provate e vedrete che la buccia verrà via con estrema facilità.
Tipicamente autunnale, la castagna prende il suo nome da quello di un’antica città della Tessaglia, regione settentrionale della Grecia, che sorgeva al centro di estesi castagneti. In Europa ne parlò per primo Senofonte, nel IV secolo a.C. definendo il castagno come albero del pane. In seguito Marziale, nel I secolo a.C., e poi Virgilio descrissero il consumo e la coltivazione delle castagne.
In passato le castagne erano considerate un dono preziosissimo della natura perché potevano sfamare negli inverni più rigidi, si conservavano a lungo, si prestavano a moltissime ricette e addirittura venivano usate come moneta di scambio. I boschi venivano tenuti puliti proprio in attesa della loro caduta, e la raccolta era uno dei momenti più vivaci e allegri delle comunità montane. Oggi abbiamo perso questa tradizione e con essa il vero valore di questo frutto che dal punto di vista nutrizionale può essere paragonato ad un cereale per la quantità di carboidrati che contiene. Le loro proprietà nutrizionali sono eccezionali: sono ricche di sali minerali, oligoelementi e vitamine; i loro zuccheri complessi (i carboidrati) sono più digeribili di quelli dei cereali; sono energetiche, combattono le affezioni epatobiliari e intestinali, le malattie renali, le affezioni alle ossa, le alterazioni nervose e muscolari, sono lassative, antisettiche e aiutano il sistema circolatorio.
I formaggi freschi o stagionati fanno sicuramente bene alla salute perché sono una miniera di elementi preziosi per il nostro organismo , come calcio e fosforo, proteine ad alto valore biologico, vitamina A e quelle del gruppo B ( la B2 o riboflavina e la B12). La vitamina B2 ad esempio svolge una importantissima azione di protezione della pelle e delle mucose.
Secondo i dati dell’Istituto superiore di Nutrizione , i prodotti lattiero caseari commercializzati nell’Europa occidentale forniscono tra il 20 ed il 50 % delle proteine totali, il 60% del calcio, il 30% di vitamina A e il 50 % di vitamine del gruppo B.
Per quanto riguarda il vino invece scoperte recenti hanno dimostrato che composti come il "resveratolo", presente nell’uva, hanno la proprietà di diminuire il coagulo del sangue facendo diminuire il rischio di trombosi vascolare.
Il vino quindi fa bene, basta bere con moderazione e soprattutto prodotti di qualità.
Dove si possono trovare prodotti di qualità e garantiti?
Il nostro spaccio aziendale ha sia formaggi che vini con caratteristiche qualitative ideali per la nostra salute, l'importante è non esagerare ma un bicchiere di Merlot o Cabernet Sauvignon sono adatti ad essere consumati con un pezzetto di Montasio, il gusto è assicurato e a questo punto anche la nostra salute!
Yes, wine can be part of your weight loss program. These articles can help you avoid the pitfalls. You'll learn about the calories and nutrients in wine, its antioxidants and phytonutrients. You say that you're not familiar with some of these terms. Don't worry, the selected authors introduce the terms for beginners. Articles written for researchers and other specialists simply don't appear here. (Not that there's anything wrong with them.) And for a change of pace, visit the Take A Break section with Paris travel articles featuring French wine and food. You won't gain any weight reading them. Remember the French Paradox; the French eat delicious food, drink great wine, and yet have a relatively low rate of death from heart disease.http://www.wineinyourdiet.com/wine_diet_nutrition_articles.php
The medical profession has recognized the healthful and nutritive properties of wine for thousands of years. Recent archeological evidence shows wine was in use as a pharmaceutical as early as 3,150 B.C.1 Hippocrates recommended specific wines to purge fever, disinfect and dress wounds, as diuretics, or for nutritional supplements, around 450 B.C. A French doctor wrote the earliest known printed book about wine in 1410 A.D.
Most of the pathogens that threaten humans are inhibited or killed off by the acids and alcohols in wine. Because of this, wine was considered to be a safer drink than much of the available water up until the 18th century.
Wine is a mild natural tranquilizer, serving to reduce anxiety and tension. As part of a normal diet, wine provides the body with energy, with substances that aid digestion, and with small amounts of minerals and vitamins. It can also stimulate the appetite. In addition, wine serves to restore nutritional balance, relieve tension, sedate and act as a mild euphoric agent to the convalescent and especially the aged.
INGREDIENTI: gnocchetti di patate 1 cipolla 1 radicchio rosso 250 ml brodo vegetale 150 gr stracchino olio, sale, pepe
PREPARAZIONE: Tritare la cipolla e farla imbiondire con un pò d'olio, quindi aggiungere un mestolo di brodo vegetale, sale e pepe. Cuocere per 5 minuti coperto a fiamma media. Aggiungere il radicchio lavato e tagliato grossolanamente; alzare la fiamma e cuocere per 2/3 minuti finchè non sarà appassito. Spegnere e lasciare coperto. Tagliare lo stracchino a pezzetti e lessare gli gnocchi. Unirli al sugo cominciando a mescolare delicatamente. Aggiungere in ultimo lo stracchino e amalgamare tutti gli ingredienti. Coprire con una grattuggiata di Parmigiano e infornare a 200° finchè lo stacchino non si sarà fuso (5 minuti). Servire caldo.
L'autunno è nel piatto! ...anche se fuori si sta facendo attendere!
Ieri alla Fiera di Mogliano Veneto non poteva mancare lo stand di Cantina del Terraglio. Per tutto il giorno i visitatori hanno potuto assaggiare i nostri vini, accompagnandoli con salumi e formaggi (che potete trovare nel nostro punto vendita aziendale!) prodotti dai nostri soci...
Ore 8.30... Ore 17.30 preparazione Happy Hour...
Ore 18.00...inizia l'aperitivo!!
Per vedere tutte le foto venite sulla pagina facebook de Cantina del Terraglio
Togliamoci ogni dubbio, per non confonderli più, soprattutto in pubblico!
Un prosecco per favore!! E' un vino ottenuto da uve glera, prodotto esclusivamente nel Nord Est d'Italia, all'interno di un'area localizzata tra le province del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Può essere Tranquillo, Frizzante e Spumante; essendo quest'ultimo il più conosciuto è qui che nasce la confusione tra Spumante e Prosecco.
Per Spumante al contrario non si intende un vino proveniente da determinate uve, ma la sua specificità è data dalla sovrapressione da anidride carbonica in soluzione. Per noi profani questo vuol dire che la CO2 (le bollicine!) contenuta nella bottiglia sigillata è molto superiore a quella di un vino frizzante o fermo e quindi, al momento dell'apertura, produce la classica spuma. Sempre utilizzando termini tecnici (!) possiamo trovare Spumanti di vini rosati e rossi, non solo Prosecco!
Chi di voi non ha mai cercato su internet il vino da abbinare al prelibato piatto preparato con tanto amore per amici, parenti, il gatto (o il cane per gli amici cinofili!), il/la fidanzato/a?? Per i non esperti ecco alcune semplici regole da seguire per non sfigurare ad una cena!
Le regole dell'abbinamento:
Abbinamento secondo tradizione: un piatto di impronta tipicamente regionale (i bigoi coi rovinassi, le orecchiette con le cime di rapa, la cassoeula milanese, il risotto con il radicchio) va generalemente abbinato ad un vino della stessa zona. Questo per creare affinità di profumi e sapori.
Abbinamento per contrasto di sapori: anche se può sembrare paradossale, molto spesso l'abbinamento più piacevole si ha quando il vino esprime caratteristiche opposte a quelle del cibo. Ad esempio un piatto eccessivamente grasso (zampone o cotechino)sarà bene abbinarlo ad un vino giovane, leggermente acido, frizzante.
Abbinamento per similitudine di sapori: il sapore dolce di un dessert tende di solito a prevalere. Poichè non esistono vini secchi che possano reggere il confronto con il carattere dolce di un dessert, è meglio assecondare il contenuto zuccherino del piatto, abbinando un vino amabile o liquoroso.
Abbinamento per similitudine di struttura: tendenzialmente ad un piatto complesso, che necessita di una preparzione elaborata, va abbinato un vino altrettanto robusto e di buon invecchimaneto, che possa cioè, non essere sovrastato dalla personalità del cibo. Quindi, al contrario, ad un cibo leggero, un vino giovane e schietto.
Ora che avete le linee guida...a voi l'ultima parola!!
Dopo la vendemmia delle uve bianche come il Prosecco, il Pinot Grigio etc.. adesso tocca alle uve rosse che promettono bene!
In particolare in questi giorni i soci della Cantina del Terraglio stanno raccogliendo Merlot e Cabernet e prossimamente inizierà la raccolta e il conferimento di Cabernet Franc.
Erba cipollina Robiola Zucchine Prosciutto crudo Pepe e sale q.b.
Preparazione:
Pulite le zucchine e tagliatele a fette nel senso della lunghezza; salatele leggermente e grigliatele. Nel frattempo in una ciotola mescolate la robiola, l'erba cipollina tritata, il pepe e il prosciutto crudo tritato finemente. Lasciare riposare il composto in frigo per 15 minuti. Quando le zucchine si saranno raffreddate spalmatevi sopra il composto e arrotolatele su loro stesse.
Questi stuzzichini sono ottimi per accompagnare l'aperitivo, quindi gustiamoceli con un buon Prosecco della nostra Cantina!
Il vino accompagna la storia dell'uomo fin dall'antichità. La vite (vitis vinifera) e la lavorazione deisuoi frutti provengono, secondo alcune fonti, dalla regione del Caucaso, e per la precisione dall'odierno Stato della Georgia, e risalgono a 5000 anni prima di Cristo. Nella stessa epoca nel bacino del Mediterraneo, gli Egiziani erano già maestri delle tecniche enologiche; lo testimoniano alcuni geroglifici che rappresentano con ricchezza di particolari come si produceva il vino dei faraoni! Grazie a Greci e Fenici il vino arrivò finalmente (!) in Europa. I poemi di Omero raccontano ampiamente la presenza e l'importanza del vino: ad esempio Ulisse propinò a Polifemo un vino puro, che invece all'epoca veniva solitamente diluito con ben 16 parti d'acqua! L'intento era quello di ubriacarlo e ci riuscì alla grande! Dalla Grecia all'Italia, Francia e Spagna il passo fu breve. All'epoca dell'Impero Romano la viticoltura si diffuse enormemente; gli scrittori latini, anche i più celebri, non risparmiavano inchiostro per raccontare le virtù del vino. L'esperienza portò i Romani a conservare il vino in barili di legno anzichè in vasi di terracotta come si era fatto fino ad allora. Nel Medioevo il buon vino era sinonimo di ricchezza e prestigio; la Chiesa contribuì molto allo sviluppo della viticoltura, tanto che alcuni ordini ecclesiastici ne fecero una ragione di vita. I Benedettini ad esempio erano famosi per il loro vino e per l'uso non proprio moderato che ne facevano! I viaggi dei grandi esploratori che portarono il thè dalla Cina e il caffè dall'Arabia, e la contemporanea diffusione di birra e distillati, resero la vita difficile al vino. Questo spinse i produttori a cercare la migliore qualità per competere con i nuovi arrivati; pertanto gli ultimi secoli sono stati testimoni di uno sviluppo straordinario delle tecniche vitivinicole. Ne sono un esempio la lavorazione del vetro e la scoperta del sughero che resero possibili condizioni di conservazione ideali.
"Ragazzo prendi vino e dadi. Che il domani cerchi la propria salvezza! La morte, tirandoti l'orecchio, grida: goditi la vita, io giungo!"
La vendemmia dei soci di "Cantina del Terraglio" quest'anno è iniziata il 16 agosto, ben 10 giorni prima rispetto all'anno scorso, a causa delle temperature altalenanti di cui tutti noi ci siamo accorti quest'estate. In questi giorni in cantina stanno lavorando sulle uve Pinot Grigio, Pinot Bianco e Chardonnay. Domani inizierà la raccolta delle uve glera, che diventeranno l'ormai richiestissimo Prosecco Doc, grazie all'impegno dell'enologo e di tutto lo staff di cantina, che in questi giorni stanno lavorando dall'alba al tramonto (e oltre!!). Il lavoro è ancora lungo, ma alla fine il premio sarà dolce,o fresco, o... come piace a voi!